sabato 2 novembre 2013

Biscotti alla Cannella Senza Glutine!


Cosa c’è di meglio che gustare una bella cioccolata calda e fumante, in un grigio pomeriggio di Novembre? Semplice: accompagnare la cioccolata con dei biscotti croccanti!!

Così ho deciso di lanciarmi nel mio primo tentativo di preparare dei biscotti fatti in casa senza glutine! Per quanto io non sia una gran pasticcera, devo ammettere che il risultato non è affatto male! Così allego questa ricetta a prova di principiante, per preparare i biscotti alla cannella:

Ingredienti:

240 g di mix di Farine senza Glutine

90 g di Farina di Mais

100 g di Burro

75 g di Zucchero bianco

3 Uova

Un Cucchiaio di Cannella in Polvere.

Preparazione:

Fate ammorbidire il burro tirandolo fuori dal frigo un po’ prima di iniziare la preparazione.

Miscelate il preparato di farine senza glutine con la farina di mais e il cucchiaio di cannella in modo uniforme. Disponete il tutto a fontana e aggiungete al centro di essa le uova intere, il burro ammorbidito e lo zucchero.

Rimboccatevi le maniche e iniziate a impastare fino a ottenere una composto omogeneo. Formate una sfera, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per un’ora!


Preriscaldate il forno a 180˚, stendete l’impasto con un mattarello e sbizzarritevi con gli stampini per biscotti! Infornate e cuocete per 20 minuti… et voilà: la merenda è pronta!




venerdì 1 novembre 2013

Diagnostichiamo la Gluten Sensitivity!


Come ribadito più volte, non esiste un test diagnostico in grado di dimostrare che un soggetto è sensibile al glutine.

Tuttavia, il problema c’è e non può essere ignorato: se ne sono accorti anche un gruppo di medici e studiosi, che hanno organizzato tra l’11 e il 12 febbraio 2011 a Londra la “First Consensus Conference on Gluten Sensitivity”. Nel corso di questa tempesta di cervelli è stato finalmente definito un algoritmo diagnostico (che trovate in testa all'articolo) in grado di individuare i soggetti affetti da Gluten Sensitivity

In breve, tale metodo si basa sull’esclusione della celiachia e dell’allergia al grano, che si manifestano con gli stessi sintomi della gluten sensitivity, ma possono avere conseguenze ben peggiori sulla nostra salute! Infine, come prova del 9, un miglioramento dei sintomi con una dieta priva di glutine accerta la gluten sensitivity.

Ma quali sono, innanzitutto, i sintomi che possono farci sospettare di avere un disturbo correlato all’assunzione di grano, orzo e affini?

Il sintomo più frequente è il dolore addominale, che insorge dopo l’assunzione di pasta, pane, dolci ecc. In alcuni casi, poi, possono manifestarsi eruzioni cutanee come sfoghi o eczemi. C’è chi soffre di emicrania , chi fa fatica a concentrarsi e chi si sente sempre stanco e privo di energie, fino ad arrivare alla depressione. I sintomi gastrointestinali sono tra i più vari: possono essere presenti nausea, vomito, diarrea alternata a stipsi, gonfiore e meteorismo.

In seguito, le percentuali con cui questi disturbi si manifestano:

Dolorabilità addominale
68%
Manifestazioni Cutanee
40%
Emicrania
35%
Annebbiamento Mentale
34%
Affaticamento Cronico
33%
Diarrea
33%
Gonfiore Addominale
25%
Depressione
22%
Anemia
20%
Lipotimia
20%
Nausea e Vomito
15%
Dolori Articolari
11%
Borborigmi
10%
Glossite
10%

(fonte: Dr Schär Institute)

Dunque, una volta che uno o più di questi sintomi ci hanno portato dal mesico, ecco come muoversi, passo dopo passo:

1)   Il primo step consiste nell’escludere l’allergia al grano. Ciò è possibile grazie all’esecuzione di test cutanei, che consistono nell’inoculazione intradermica delle sostanze che possono scatenare una reazione allergica. Il tutto viene eseguito in un ambulatorio, con personale medico e infermieristico pronto a intervenire in caso la reazione allergica sia talmente forte da portare a shock anafilattico.
Inoltre, vengono dosate le IgE sieriche per il grano. In parole povere, viene eseguito un prelievo di sangue e vengono contati, nel campione, gli anticorpi che si attivano in caso di reazioni allergiche, ovvero le IgE. Questi anticorpi sono specifici per allergene, poiché appartengono al sistema dell’immunità acquisita, e aumentano in caso di contatto con l’allergene stesso. Qualora il loro dosaggio sia sopra i range di normalità, ciò indica allergia.  

2)   I test allergologici sono negativi e le IgE sono perfettamente nella norma? E’ il momento di pensare alla celiachia: una malattia autoimmune dell'intestino tenue, che si verifica in individui di tutte le età, geneticamente predisposti, causata da una reazione alla gliadina, proteina del glutine, presente nel grano, nell’orzo e nella segale.
Per la diagnosi del Morbo Celiaco si esegue innanzitutto un prelievo di sangue, nel quale vengono ricercati degli specifici marcatori: l’anti-transglutaminasi tissutale (tTG) e l’anti endomisio (EMA). Qualora fossero positivi, si procede ad una gastroscopia, con biopsia dei villi intestinali. In pratica, viene prelevato un frammento delle unità funzionali all’assorbimento dei nutrienti nell’intestino. Se queste unità, i villi, si presentano danneggiate o atrofizzate si ha la conferma della diagnosi di celiachia.
Se invece i test su siero fossero negativi, si può considerare un caso di falsa negatività, poiché i markers anti-transglutaminasi tissutale (tTG) e anti endomisio (EMA) appartengono alla classe degli anticorpi IgA ed è stato dimostrato che una buona percentuale degli individui presenta una carenza di queste immunoglobuline. Per ovviare al problema, è possibile, con un ulteriore esame ematico, studiare l’assetto genetico della persona. Infatti, è possibile rintracciare in esso il “gene della celiachia”.

In ogni caso, è solo con la biopsia che si può avere l’assoluta certezza di essere affetti o meno dalla malattia. Vale la pena di ricordare che questo esame strumentale è utile solo se eseguito in un periodo in cui il soggetto assume alimenti contenenti glutine, per verificare i danni che da esso derivano. Ecco perché è importante non lanciarsi a casaccio in diete gluten free prima di aver approfondito la natura del proprio disturbo!

3)   Esclusa l’allergia al grano, esclusa la celiachia… Ma i sintomi rimangono! A questo punto è il momento di escludere dalla propria dieta agli alimenti contenenti glutine e dare il benvenuto a riso, mais, mais e riso e… Una quantità impensabile di surrogati! Se modificando la propria dieta si ha una regressione dei sintomi, fino alla totale scomparsa, ecco diagnosticata la Gluten Sensitivity!

Ci si cura con la dieta. Sembra che dopo un certo periodo di tempo di astensione dai farinacei sia possibile rieducare il nostro organismo ad assimilare le proteine costituenti il glutine, ma sulle modalità e i tempi con cui farlo… C’è ancora tanto da studiare!


State connessi!!

(foto: www.torrinomedica.it)